Quando Apple lanciò AirTag, l’accessorio sembrava destinato a un futuro incerto. Poi le vendite, la forza della rete “Dov’è” e l’arrivo di nuove tecnologie hanno convinto la Mela a proseguire.
Ora la seconda generazione si avvicina e le indiscrezioni si moltiplicano nella speranza che non sarà un semplice restyling, ma un aggiornamento che mira a rendere il piccolo tracker più utile, sicuro e competitivo.
Di quel che Airtag 2 potrà essere abbiamo già scritto, ma dopo alcuni mesi dal nostro primo articolo diverse cose sono accadute che fanno sperare in un aggiornamento ancora più importante.
Ecco cinque aspetti chiave, più una possibilità che potrebbe segnare un cambio di passo.
1. Design familiare, con piccoli ritocchi
Il cerchio rimane la forma naturale di AirTag, ma qualche aggiustamento non è da escludere. Potrebbe arrivare una struttura più solida e resistente all’acqua, per adattarsi meglio a bici, zaini e collari per animali.
Apple starebbe valutando anche finiture diverse o piccoli accenti di colore per distinguere la seconda generazione, senza stravolgere la filosofia di fondo che lega subito Airtag al mondo degli accessori Apple.

2. Precisione e distanza migliorate
Un svolta potrebbe arrivare dal nuovo chip Ultra Wideband di seconda generazione, lo stesso già visto su iPhone 15 e 16. Garantirebbe localizzazioni più veloci, affidabili e con raggio d’azione più ampio, soprattutto in ambienti complessi. L’integrazione con la rete “Dov’è” diventereb così ancora più centrale nell’ecosistema Apple.
Sarebbe molto importante anche il raggio di azione. Oggi si parla di 60 metri, un traguardo che si raggiunge solo raramente. Apple potrebbe portarlo facilmente a 120 metri promessi da concorrenti come Chipolo.
3. Sicurezza e privacy rafforzate
Dopo le polemiche sugli usi impropri, Apple continua a puntare molto sulla protezione degli utenti.
Apple avrebbe in mente anche di creare un dispositivo difficilmente smontabile e per questo anche meno soggetto a essere manomesso. Potrebbero essere anche aggiunte funzioi software che abbinate alle modifiche hardware trasformerebbero AirTag 2 in un accessorio molto più difficilmente utilizzabile per tracciamenti non autorizzati.
4. Un suono più potente
Uno dei limiti della prima versione è sempre stato il volume: circa 60 dB, paragonabili al rumore di una conversazione. I concorrenti come Chipolo arrivano a 110 o addirittura 125 dB, percepiti quindi come decine di volte più forti. Apple potrebbe decidere di colmare il gap, introducendo un suono più incisivo e quindi più utile per ritrovare oggetti in spazi rumorosi o all’aperto.
5. Resistenza superiore
Altro punto in cui i rivali hanno segnato vantaggio è la robustezza. Chipolo Loop, ad esempio, resiste a polvere e immersioni temporanee (IP67).
Apple, che già offre una protezione base, potrebbe alzare l’asticella rendendo AirTag 2 più adatto a un uso outdoor senza accessori aggiuntivi. Un miglioramento che sarebbe in linea con la crescente attenzione alla durabilità dei prodotti.
+1. Una batteria ricaricabile
L’innovazione più radicale, considerata improbabile al momento in quanto complessa tecnicamente, sarebbe l’introduzione di una batteria ricaricabile. Apple potrebbe proporla come un modo per ridurre i rifiuti elettronici e nello stesso tempo sigillare meglio il dispositivo.
La ricarica potrebbe avvenire in modalità wireless visto che una porta USB-C sarebbe troppo ingombrante. Si tratta però di un’ipotesi uno scenario ipotetico ma che renderebbe AirTag 2 non solo più pratico, ma anche più sostenibile e difficile da manomettere.
Quando arriva AirTag 2
Le prime previsioni parlavano di un lancio tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. La finestra temporale si è allungata e ora si guarda all’inverno o ad inizio primavera come momento più probabile. C’è chi ipotizza che AirTag 2 avrebbe trovare spazio durante l’evento Apple del 9 settembre, accanto agli iPhone 17, ma questo non è avvenuto.
Non è quindi da escludere che Apple scelga di riservare ai nuovi tracker un annuncio separato o di minore visibilità.
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