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L’analisi al microscopio svela i segreti di Apple A19, il SOC di iPhone 17

Chipwise, società specializzata in analisi dei materiali, ingegneria inversa e teardown, rivela alcuni dettagli del chip A19, System on Chip (SoC) basato su una tecnologia a 3 nanometri di terza generazione che è integrato negli iPhone 17.

Le foto che mostrano il layout dei circuiti integrati rivelano la complessità del SoC. Creato sfruttando il nodo a 3nm di TSMC denominato N3P, promette prestazioni, efficienza e un enorme balzo avanti in termini di velocità. Il nodo di processo N3P integra perfezionamenti rispetto alla precedente tecnologia N3E sfruttata sulla serie A18, vanta maggiore densità dei transistor, migliore efficienza energetica e modeste migliorie in termini di performance.

Sul versante CPU, spiega Chipwise, il chip mantiene una architettura ibrida (abbinamento di unità di elaborazione a basso consumo energetico con unità di elaborazione ad alte prestazioni), mentre l’aggiornamento della GPU prevede un numero maggiore di core per la variante “Pro”.

Anche blocchi di supporto quali l’ISP (Image Signal Processor), il “motore” per la gestione del display e il Neural Engine, evidenziano progressi permettendo migliorie nella gestione delle funzionalità AI “on Device” (direttamente sul dispositivo) e nella gestione del risparmio energetico. I vari scatti del die (la sottile piastrina di materiale semiconduttore sulla quale è stato realizzato il circuito elettronico del circuito integrato) consentono di visualizzare il layout fisico dei blocchi logici, i banchi con la cache, interconnessioni ed evidenziano la continua spinta di Apple nelle tecnologie di processo e perfezionamenti a livello di architettura.

High Yield su X (Twitter) propone una versione annotata delle foto: si vedono i due performance core (P-Core) in rosso ognuno con 4 MB di cache di livello 2, i 4 core a basso consumo (E-Core) in verde. (più compatti e meno veloci dei core principali). L’A19 non è una versione limitata dell’A19 Pro e il chip si accontenta di cinque core per GPU (in giallo). Dalle foto si nota anche le due sezioni con le cache da 6MB cadauna dette anche “SLC”, per System Level Cache (una sorta di cache Level 3 ma con la memoria da 12MB condivisa tra i diversi componenti del SoC).

Di rilievo anche le sezioni della NPU, acceleratori neurali integrati in ogni core della GPU che permettono, tra le altre cose, di eseguire modelli di IA generativa sul dispositivo: sono otto core dal punto di vista fisico ma Apple nelle specifiche tecniche parla di “Neural Engine 16‑core” (è probabile che le unità siano fuse tra loro).

Altre aree sono dedicate alla decodifica e alla codifica video, al controller della memoria, un controller USB, controller video, ecc. Non è ad ogni modo semplice individuare con precisione tuti i componenti e questo spiega perché non sono evidenziati in questa prima analisi.

Secondo Apple, la CPU 6-core è 1,5 volte più veloce rispetto al chip A15 Bionic di iPhone 13, e la GPU 5-core è oltre il doppio più veloce rispetto al chip A15 Bionic.

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