La decisione di Apple di vendere i nuovi MacBook Pro M5 in Europa senza alimentatore ha scatenato reazioni perplesse e contestazioni. In molti hanno infatti pensato che la scelta dipendesse dalla voglia di aumentare i ricavi oppure che fosse “colpa” dell’Unione Europea, convinti che Bruxelles avesse vietato l’inclusione dei caricabatterie nelle confezioni. Nessuna delle due cose.
In realtà la decisione di Apple è l’effetto di un puzzle fatto di norme attuali, regole in arrivo e scelte strategiche: vale la pena mettere ordine, perché la confusione è tanta.
USB-C obbligatoria sui dispositivi, non esclusiva
La prima tappa di questa storia è la Common Charger Directive, adottata nel 2022 ed entrata in vigore alla fine dello stesso anno. Questa direttiva, ben nota perchè ha portato al lancio degli iPhone con USB-C, obbliga i produttori a integrare una porta USB-C fisica e conforme agli standard europei su una lunga serie di dispositivi elettronici:
- smartphone, tablet, cuffie, console portatili, e-reader e altri prodotti portatili dal 28 dicembre 2024
- laptop dal 28 aprile 2026
L’obbligo riguarda la presenza della USB-C, non l’esclusività: i produttori possono mantenere porte proprietarie, come ha fatto Apple con MagSafe sui MacBook, a patto che sia sempre possibile ricaricare via USB-C secondo gli standard EN IEC stabiliti. Apple rispetta la norma includendo un cavo MagSafe su USB-C
Non è permesso, invece, vendere dispositivi con sola porta proprietaria accompagnata da un adattatore: la USB-C deve essere integrata nel corpo del dispositivo.
Obbligo di offrire la versione senza caricatore
La direttiva non vieta neppure di includere un caricabatterie nella confezione, ma obbliga i produttori a offrire ai consumatori la possibilità di acquistare anche una versione senza.
Questo meccanismo, chiamato “unbundling”, serve a ridurre la proliferazione di caricabatterie inutilizzati, dando a chi ne possiede già uno compatibile la possibilità di non comprarne un altro.
In termini pratici teoricamente Apple avrebbe quindi potuto continuare ad offrire una versione con caricabatterie ma ha semplicemente scelto di non farlo. Così si riducono complicazioni e ambiguità e in particolare non ci son due prodotti a magazzino con due differenti prezzi.
La decisione è puramente commerciale, non giuridica
Dal 2025 cambierà anche il lato alimentatore
Finora la normativa europea si è concentrata sui dispositivi. Ma nel 2025 arriverà un altro tassello importante: il nuovo Regolamento Ecodesign sugli alimentatori esterni, che sostituirà quello del 2019.
Questo regolamento introdurrà:
- l’obbligo per i caricabatterie “interoperabili” di avere almeno una porta USB-C anche lato alimentatore
- il divieto dei cavi fissi (comne quello che vedete sotto di Belkin) sugli alimentatori universali, così se si rompe il cavo non va buttato tutto il caricatore
- nuovi requisiti di efficienza energetica, anche a basso carico, per ridurre gli sprechi
- un logo “Common Charger” per identificare a colpo d’occhio gli alimentatori compatibili
La pubblicazione ufficiale è attesa a breve. Le regole entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione e diventeranno obbligatorie entro la fine del 2028, con deroghe temporanee per i caricabatterie ad alta potenza oltre 100 W.
Cosa cambia per i consumatori
Per gli utenti, queste regole significano tre cose molto concrete:
- Addio ai cavi e agli alimentatori proprietari incompatibili: tutti i nuovi dispositivi portatili venduti nell’UE dovranno essere ricaricabili via USB-C.
- Più trasparenza al momento dell’acquisto: le confezioni indicheranno chiaramente la presenza o meno del caricatore e la potenza richiesta.
- Meno sprechi e più libertà: si potrà riutilizzare lo stesso caricatore per più dispositivi e sostituire solo il cavo in caso di usura.
Il tutto senza vietare ai produttori di includere il caricatore se vogliono farlo: la differenza sarà che la scelta passerà nelle mani degli utenti.
Caricabatterie con cavo USB-C avvolgibile o fisso
Una delle novità più concrete introdotte dal nuovo Regolamento Ecodesign riguarda la progettazione dei caricabatterie stessi. I modelli con cavo USB-C integrato in modo permanente – anche se avvolgibile o retraibile come quello sotto – verranno progressivamente messi al bando nella categoria dei caricabatterie “interoperabili”.
La ragione è semplice: oggi, se si danneggia il cavo, bisogna spesso buttare l’intero alimentatore. Con le nuove regole, il cavo dovrà essere removibile e sostituibile, così da allungare la vita utile del caricatore e ridurre i rifiuti elettronici.
I produttori avranno due possibilità:
- ripensare i loro modelli con una porta USB-C standard femmina e cavo separato, pienamente conformi al nuovo regolamento;
- oppure classificarli come prodotti “non interoperabili”, rinunciando però al logo Common Charger e sottostando a regole più rigide e meno favorevoli sul mercato europeo.
I caricabatterie con cavo avvolgibile non staccabile potranno ancora essere venduti durante il periodo transitorio, ma dovranno sparire entro la fine del 2028 se vogliono restare nella categoria universale.
Conclusione
La normativa europea non ha quindi “vietato” i caricatori, nè Apple ha deciso di sfoderare il classico “braccino”, ma ha cercato di semplificare il quadro per i consumatori e riducendo i rischi per l’ambiente e gli sprechi
Apple si è mossa in anticipo, ma nei prossimi anni tutti i produttori dovranno adeguarsi, sia lato dispositivo che lato alimentatore.
I migliori caricabatterie USB-C per laptop
Qui sotto vi segnaliamo i migliori caricabatterie USB-C ad alta potenza, utili per i portatili Apple. Per il nuovo MacBook Pro M5 è consigliato un alimentatore da almeno 70W. Tutti quelli che riportiamo sotto sono in grado di fornire questa potenza nella maggior parte dei casi anche collegando altri dispositivi in ricarica















