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Apple TV Plus da esperimento a protagonista del mercato streaming

Basta non avere fretta di seguire la trimestrale e dare 2-3 anni di tempo al progetto. Alle volte non funziona (vedi l’auto elettrica di Apple, abbandonata dopo averci speso miliardi) ma alle volte serve a portare a casa un vero best seller.

È il caso di quello che succede con Apple TV+, il canale streaming di Apple, che ha compiuto una trasformazione epocale nel panorama dello streaming mondiale. Quello che nacque nel novembre 2019 come un esperimento sostanzialmente per arricchire di contenuti ottimizzati l’ecosistema hardware di Apple è diventato oggi un protagonista rispettato del mercato globale dei contenuti.

La piattaforma di Cupertino ha dimostrato che la qualità può vincere sulla quantità, ottenendo 22 vittorie agli Emmy Awards del 2025 con serie come “The Studio”, “Severance” e “Slow Horses”. Il successo non è più solo un’appendice dell’universo Apple, ma un attore indipendente capace di competere con Netflix, HBO e Prime Video di Amazon e ribadisce quanto già iniziato in passato, con i premi a Ted Lasso e con CODA agli Oscar.

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“Friday Night Baseball” sarà disponibile ogni venerdì nell’arco della stagione 2025 per chi ha un abbonamento a Apple TV+, a partire da venerdì 28 marzo. È richiesto un abbonamento, ™/© 2025 MLB

I “cavalli lenti” di Apple

Il percorso verso questo traguardo non è stato immediato, come abbiamo detto. Apple TV+ è stata presentata il 25 marzo 2019 durante un evento allo Steve Jobs Theater, con la partecipazione di star del calibro di Oprah Winfrey, Steven Spielberg e Jennifer Aniston. Il servizio è diventato operativo il primo novembre 2019 in oltre 190 paesi, Italia inclusa, con un prezzo di 4,99 euro mensili e un anno gratuito per chi acquistava nuovi dispositivi Apple. Sin dall’inizio la strategia è stata chiara: contenuti originali esclusivi di altissimo livello, senza compromessi sulla qualità delle produzioni.

Ma i primi passi sono stati difficili. Infatti, il lancio iniziale è stato caratterizzato da un catalogo estremamente ridotto. Con poche decine di contenuti al debutto, tra cui “The Morning Show“, “See” e “For All Mankind“, Apple TV+ è stata criticata per la scarsa offerta quantitativa. I critici si sono chiesti se una piattaforma con così pochi titoli potesse competere con i cataloghi sterminati della concorrenza.

La risposta di Cupertino è stata continuare sulla strada della qualità, investendo in produzioni cinematografiche e televisive con budget elevati e standard tecnici superiori alla media del settore. Ogni nuovo contenuto veniva selezionato con cura maniacale, privilegiando sceneggiature solide, regie di prestigio e cast stellari. La scelta di insistere con metodo e pazienza è ovviamente di Tim Cook, ma la persona in Apple responsabile dello sviluppo di Apple TV+ è sempre stato Eddy Cue, che dalla musica ai servizi gestisce le iniziative che portano l’azienda a contatto con i “talenti” dell’intrattenimento mondiale.

L’approccio selettivo voluto ha iniziato a dare i primi frutti nel corso dei successivi anni. Il catalogo è cresciuto gradualmente da circa 65 contenuti nel 2021 a 147 nel 2022, fino a raggiungere quasi 277 titoli nel 2024. L’incremento non è mai stato casuale o affrettato, ma sempre guidato da una curatela editoriale rigorosa. Serie come “Foundation“, “Severance” e film di registi del calibro di Martin Scorsese e Ridley Scott hanno iniziato a conquistare critica e pubblico. Gli investimenti in produzioni 4K HDR e in tecnologie audiovisive avanzate hanno elevato lo standard qualitativo dell’intera offerta.

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La maturità artistica

Veniamo a questi ultimi tempi: passata la fase di lancio e la pandemia, più gli scioperi degli sceneggiatori (che ovviamente hanno un impatto frontale per quanto riguarda lo sviluppo di progetti che richiedono 2-3 anni, ma si vedono solo dopo) sono arrivati gli anni “buoni”, con l’effetto volano che ha fatto crescere gli investimenti fatti nel corso degli anni. E così il 2024 e il 2025 hanno segnato la definitiva consacrazione di Apple TV+ come piattaforma matura. Le 22 vittorie agli Emmy del 2025 rappresentano il miglior risultato di sempre per il servizio, con “The Studio” che è diventata la comedy debuttante più premiata nella storia degli Emmy.

I riconoscimenti non si sono limitati agli Emmy, ma hanno incluso anche premi come BAFTA e Critics Choice, testimoniando l’apprezzamento trasversale della comunità artistica internazionale. Inoltre, le serie Apple TV+ mantengono punteggi IMDb mediamente superiori rispetto ai concorrenti, con una percentuale di contenuti valutati in modo molto positivo che supera quella di Netflix, Disney+ e HBO Max.

Il successo critico si è tradotto anche in risultati di audience e riconoscimento culturale. Serie come “Severance” occupano stabilmente le classifiche Nielsen e generano conversazioni sui social media comparabili a quelle dei blockbuster dei competitor più affermati. La strategia di Apple ha dimostrato che un catalogo selezionato può essere più efficace di una libreria sterminata ma eterogenea.

Apple insomma ha ribaltato un paradigma che si era appena affermato proprio con Netflix: tanto è meglio di poco, a prescindere dalla qualità. I contenuti della piattaforma di Cupertino, invece, vengono percepiti come eventi televisivi, con una cura nella produzione e nel marketing che li rende desiderabili e prestigiosi. L’esperienza di visione risulta meno dispersiva e più soddisfacente per gli utenti che cercano contenuti di livello.

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Il nuovo paradigma dello streaming

Steve Jobs aveva la regola che quando si entra in un settore si deve essere in grado di innovare, altrimenti non ha senso entrarci. Apple TV+ sembrava più timida, ma aveva solo bisogno di tempo e poi ha ridefinito le regole del gioco nel settore streaming, dimostrando che la qualità può essere un vantaggio competitivo sostenibile. Mentre i concorrenti si affannano a riempire i cataloghi con migliaia di titoli, spesso di dubbia qualità, Cupertino ha scelto la strada opposta con risultati evidenti.

La piattaforma di Apple attrae spettatori disposti a pagare per contenuti premium, creando un modello economico basato sul valore percepito piuttosto che sulla quantità con contenuti di qualità vaga. Questo approccio ha influenzato anche le strategie degli altri player del mercato, che hanno iniziato a prestare maggiore attenzione alla qualità delle selezioni. Il servizio è diventato sinonimo di “prestige TV“, posizionandosi come destinazione per il pubblico più esigente e sofisticato.

La trasformazione di Apple TV+ da esperimento aziendale a protagonista del panorama streaming rappresenta un caso di studio unico nell’industria dell’intrattenimento. La piattaforma ha dimostrato che non serve necessariamente avere il catalogo più vasto per essere competitivi, ma occorre avere quello più curato e di qualità superiore. Con una crescita costante nei riconoscimenti e nell’apprezzamento del pubblico, Apple TV+ ha stabilito un nuovo paradigma per il settore. Adesso, dopo che era stata messa in dubbio da tutti (tranne che da Tim Cook), il futuro della piattaforma appare solido, supportato da una strategia editoriale chiara e da investimenti mirati in contenuti d’eccellenza che continuano a elevare gli standard dell’intero mercato streaming mondiale. Insomma, stiamo cominciando a capire anche noi del pubblico che dietro c’era una strategia, con l’unica differenza che richiedeva un po’ di tempo perché tutte le tesserine del puzzle andassero al loro posto.

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