Fonti interpellate da Reuters riferiscono di difficoltà (basse rese) da parte di Intel con il processo produttivo 18A, quello che dovrebbe essere impiegato per la creazione dei chip Panther Lake e che dovrebbe permettere all’azienda di colmare il gap competitivo con realtà come TSMC.
Da quanto emerge internamente, l’azienda è tutt’altro che vicina alla possibilità raggiungere livelli di produzione commercialmente sostenibili, parlando di tentativi che alcuni addetti ai lavori descrivono come “disperati”.
Da mesi, scrive Reuters, Intel promette agli investitori l’aumento della produzione con il processo produttivo 18A; ha speso miliardi di dollari nel suo sviluppo, inclusa la costruzione o aggiornamento di strutture dedicate, con l’obiettivo di sfidare il peso massimo TSMC. Intel vorrebbe essenzialmente competere con TSMC sul suo stesso terreno, offrendo a terzi la possibilità di creare chip, producendo a contratto e rilanciando il giro d’affari a livello globale.
Le difficoltà sono a quanto pare non poche e secondo le fonti di Reuters solo il 10% dei chip Panther Lake creati con il processo 18A risulterebbe “in linea con le specifiche” del produttore, un tasso di resa che – se confermato – rappresenterebbe un problema non da poco per la sostenibilità economica della tecnologia.

Un problema che si trascina da tempo
Già lo scorso anno erano circolate voci di clienti delusi dai primi test, ma Intel aveva rassicurato di essere sulla buona strada per la produzione in grandi quantità di chip Panther Lake a partire dal 2025. Evidentemente le cose non sono andate come previsto. Se il dato del 10% è vero, siamo a livelli di resa troppo bassi: normalmente Intel fissa come obiettivo una resa superiore al 50% prima di avviare la produzione di chip in quantità consistenti, per non erodere i margini di profitto.
I profitti più consistenti si raggiungono ovviamente quando la resa produttiva arriva a un tasso del 70%-80%. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi: i chip Panther Lake dovrebbero, in teoria, arrivare entro il quarto trimestre di quest’anno. Nella peggiore delle ipotesi, per rispettare la tabella di marcia, Intel dovrà vendere i primi chip Panther Lake con margine di profitto molto basso o, nel peggiore dei casi, in perdita.

Ormai da tempo i trimestri di Intel si trascinano senza grandi novità e per risollevare la sorti del gigante dei semiconduttori si pensa anche al supporto di Apple e Nvidia. Sono almeno quindici anni che l’azienda non smette di deludere con le sue promesse in questo settore. Nonostante investimenti miliardari, Intel non è riuscita a conquistare quote significative nel mercato dominato da TSMC. A settembre dello scorso anno è circolata una voce secondo la quale Qualcomm avrebbe intenzione di acquisire Intel.
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