Un’alleanza per creare il futuro della tecnologia. E il potenziale c’è. È questo il senso di quel che è accaduto con l’acquisto da parte di OpenAI di io, l’azienda con la quale Jony Ive, il designer che ha contribuito a plasmare l’identità visiva di Apple, sta lavorando a un dispositivo capace di mettere l’intelligenza generativa in tasca e addosso a tutti noi.
Un dispositivo senza schermo e senza precedenti
L’annuncio dell’acquisizione, dopo una collaborazione molto intensa durata qualche tempo, è stato dato con un video pubblicato da OpenAI, dove Sam Altman, l’uomo che ha portato l’intelligenza artificiale generativa nelle mani di milioni di persone con ChatGPT, appare accanto a Ive per presentare – ancora in modo approssimativo – lo scopo strategico dell’acquisizione: il dispositivo a cui sta lavorando il designer degli iMac e degli iPhone dell’era Jobs.
Nessun dettaglio è stato fornito pubblicamente, ma Altman ha spiegato di avere già testato il primo prototipo, ricevuto da Ive. “È la cosa più figa che il mondo abbia mai visto,” ha dichiarato.
Per ora si possono fare solo supposizioni, ma da tempo si parla dell’idea di Ive di creare un dispositivo senza schermo, pensato per funzionare grazie all’intelligenza artificiale e alle interazioni vocali e sensoriali in tempo reale. Un progetto di ambient computing, che punta ad andare oltre lo smartphone e le sue limitazioni.
Da LoveFrom a OpenAI: un nuovo polo creativo
Il potenziale per rivoluzionare – termine quanto mai appropriato – il mondo della tecnologia c’è tutto.
Con l’acquisizione di io, OpenAI porta a bordo non solo Jonathan Ive, ma anche circa 55 esperti tra ingegneri, fisici e designer, tra cui nomi di spicco del team Apple come Tang Tan, Evans Hankey e Scott Cannon. Con loro anche il designer Marc Newson, già collaboratore di Ive in numerosi progetti.
Parliamo di figure che hanno incarnato lo spirito Apple negli anni successivi alla scomparsa di Steve Jobs. Evans Hankey ha raccolto l’eredità di Ive alla guida del design industriale, restando in Apple fino al 2023. Tang Tan ha guidato il design di iPhone e Apple Watch fino al 2024. Scott Cannon, dopo una prima esperienza a Cupertino, ha co-fondato l’app Mailbox, poi acquisita da Dropbox.
È scontata anche la collaborazione con LoveFrom, lo studio fondato da Ive nel 2019 dopo l’addio ad Apple e che fino ad oggi si è cimentata con alcuni esperimenti pionieristici di design. LoveFrom resterà indipendente, ma sarà incaricato del design di tutti i prodotti e software di OpenAI, inclusi ChatGPT, l’app mobile e i futuri dispositivi.
LoveFrom include anch’essa alcuni nomi chiave dell’epoca d’oro di Apple, tra cui Bas Ording, Mike Matas e Chris Wilson, designer che hanno contribuito a definire l’aspetto e l’interazione dei sistemi operativi Mac e iPhone.
La sfida ad Apple che sta dominando, fino ad oggi, il settore dei dispositivi personali ma arranca sulla piattaforma del futuro, quella dell’Ai, appare del tutto evidente
Ma per ora OpenAI e l’ex designer di Apple Jony Ive minimizzano e parlano di qualche cosa di diverso che non ha il potenziale per far sparire lo smartphone: “Così come lo smartphone non ha fatto sparire il laptop, non credo che la nostra prima creazione farà sparire lo smartphone,” spiega Sam Altman. “È un tipo di oggetto totalmente nuovo.”
I numeri dell’accordo
L’operazione che ha portato io sotto il controllo di OpenAI è stata strutturata interamente in azioni (all-stock deal), per un valore complessivo di circa 6,5 miliardi di dollari. Si tratta della più grande acquisizione mai compiuta da OpenAI e una delle più rilevanti nel panorama tecnologico recente, considerando che la società non è ancora quotata in Borsa.
L’accordo si è sviluppato in più fasi. OpenAI possedeva già una quota del 23% di io alla fine del 2024, grazie a un investimento diretto e al suo Startup Fund. Ora, con il completamento dell’acquisizione, l’azienda guidata da Altman acquisirà il controllo completo di io, versando il resto della valutazione in equity.
Da notare che in io ha investito in passato anche Laurene Powell, vedova di Jobs, attraverso la sua un’organizzazione Emerson Collective.
OpenAI non ha fornito dettagli su come verranno contabilizzate queste azioni, ma secondo fonti vicine all’operazione, la parte rimanente equivale a circa 5 miliardi di dollari. Una cifra elevata, soprattutto considerando che io è una startup giovane e senza ancora prodotti sul mercato.
Il closing dell’accordo – ovvero la conclusione formale – è previsto per l’estate 2025, subordinato all’approvazione delle autorità antitrust. Nel frattempo, il team di io continuerà a operare dai suoi uffici a San Francisco, in coordinamento con le sedi di OpenAI.
LoveFrom, invece, non viene acquisita direttamente: rimane uno studio indipendente, ma riceverà una partecipazione in OpenAI e assumerà un ruolo centrale nel definire l’identità estetica e funzionale dell’intero ecosistema del colosso dell’AI.












