Tra Intelligenza Artificiale e copyright da mesi ci si aspettava una denuncia clamorosa o, in alternativa un mega contratto di licenza: ora uno sviluppo arriva sotto forma di una richiesta a desistere che l’associazione di categoria giapponese CODA ha inviato a OpenAI.
Nella lettera che parte dal Sol Levante si richiede a OpenAI di interrompere l’addestramento dei propri modelli impiegando materiali presi a piene mani da videogiochi, fumetti, cartoon e lungometraggi di proprietà di società giapponesi che CODA riunisce e rappresenta. La sigla CODA sta infatti per Content Overseas Distribution Association, una associazione che cura gli interessi e le proprietà intellettuali dei propri membri per la diffusione fuori dal Giappone.
CODA constata che molti contenuti generati da Sora 2 di OpenAI somigliano molto a immagini e contenuti giapponesi. L’associazione ritiene che ciò dipende dal fatto che i contenuti giapponesi siano stati impiegati come dati per l’apprendimento automatico. Nel caso specifico di Sora 2, CODA ritiene che l’atto di replicazione durante il processo di apprendimento automatico possa costituire violazione di copyright.

Anche se OpenAI permette ai detentori di diritti di fare richiesta a posteriori per escludere i propri materiali e contenuti, Coda rileva invece che la legislazione giapponese impone la richiesta di un’autorizzazione preventiva. Sempre per la legge in Giappone non è possibile eludere la responsabilità per violazione di copyright tramite opposizioni successive.
Da qui scattano le due richieste di CODA a OpenAI: innanzitutto che venga cessato l’impiego senza autorizzazione dei contenuti dei suoi membri per all’apprendimento automatico. In secondo luogo l’associazione di categoria richiede che OpenAI risponda sinceramente alle richieste delle aziende che fanno parte del CODA circa la violazione del copyright nei risultati di Sora 2.

Una mossa di questo tipo era prevedibile fin dal mese di marzo, quando il mondo è stato invaso da ChatGPT-4o e da una valanga di immagini generate in stile Ghibli. Ancora oggi l’immagine del profilo di Sam Altman su X è un ritratto in stile Ghibli.
La corsa per l’intelligenza artificiale richiede GPU, data center, energia e molto altro, settori dove vengono investiti miliardi, ma sembra puntare al risparmio sulle opere dell’ingegno.
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