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Facebook chiude il sistema di riconoscimento del volto

Nelle prossime settimane Meta, la società (appena rinominata) a capo di Facebook, chiuderà il sistema di riconoscimento del volto: di conseguenza gli utenti del social network che hanno attivato questa funzione non saranno più riconosciuti automaticamente all’interno delle foto e il sistema di lettura usato dai non vedenti smetterà di nominare le persone rilevate nelle foto.

Non solo, il colosso dei social ha anche promesso di eliminare il database contenente oltre un miliardo di volti utilizzati proprio per il funzionamento di questa tecnologia, lasciandosi così alle spalle una mole di dati utilizzabili a questo scopo. Facebook ha affermato di aver preso questa decisione in seguito alle «crescenti preoccupazioni» sull’uso esteso del riconoscimento del volto, inclusa l’incertezza che c’è attualmente riguardo la regolamentazione di questo genere di tecnologia.

facebook volto

Sebbene Meta ritiene che il riconoscimento del volto potrebbe essere ancora utile in alcune situazioni, come ad esempio per ottenere l’accesso a un account bloccato, un approccio “più stretto” e più orientato alla privacy – spiegano – risulta più adatto per l’impiego di queste tecnologie, in quanto in casi come questo i dati restano sul dispositivo e non devono essere invece inviati ai server esterni.

Come dicevamo la pressione a riguardo era già alta. Nel 2020 Facebook aveva chiuso una causa legale incentrata sulla privacy del riconoscimento facciale sborsando 550 milioni di dollari ed è perciò probabile che non voglia trovarsi impelagata ancora una volta in situazioni del genere. Anche perché la direzione di tutto il mondo, dal Massachusetts all’Unione Europea, è delineata allo stesso modo, con cui ha già approvato o sta pensando di approvare una serie di divieti, almeno parziali, sull’impiego del riconoscimento facciale.

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Non è detto che il sistema di Facebook abbia violato esplicitamente queste leggi, ma il mesaggio è chiaro: i sistemi che usano queste tecnologie ad ampio raggio non sono molto graditi. D’altronde Facebook non è neppure la sola. Amazon ad esempio ha vietato l’uso della sua piattaforma Rekognition alla polizia e Google sta rifiutando la vendita delle sue tecnologie di riconoscimento facciale già dal 2018.

Sebbene quindi Meta non abbia completamente rinunciato a queste tecnologie, è chiaramente desiderosa di essere vista di buon occhio cercando di riparare, giorno dopo giorno, la propria reputazione, non proprio brillante in special modo dal punto di vista della privacy.

Il cambio di nome da Facebook a Meta potrebbe costare diversi milioni di dollari.

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