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Yahoo, GitHub e GitLab annunciano licenziamenti

Continua l’ondata di licenziamenti nelle aziende a vario titolo legate al mondo IT e nuovi segnali arrivano da GitHub, che ha annunciato la riduzione del 10% del personale entro la fine dell’anno fiscale. Il servizio in questione, di proprietà della società GitHub Inc., è stato acquistato nel 2018 da Microsoft, e anche quest’ultima ha annunciato 10.000 licenziamenti. Prima dei tagli, per GitHub lavoravano circa 3000 persone.

GitHub, non solo licenziamenti

È stato reso noto che, al termine della scadenza dei contratti di locazione, saranno chiusi gli uffici, scelta giustificata dal basso utilizzo di queste sedi. GitHub adotterà prerogative del telelavoro; il “congelamento” delle assunzioni (già comunicato a gennaio) continuerà mentre il ciclo di aggiornamento dei sistemi informatici aziendali passerà da 3 a 4 anni.

Yahoo, GitHub e GitLab annunciano licenziamenti

Licenzia anche il concorrente GitLab

Anche i concorrenti di GitLab non sono messi bene e hanno annunciato una riduzione del personale del 7%. “Siamo spiacenti di dover dire addio a membri talentuosi del team che hanno svolto un ruolo fondamentale nel percorso che ha portato fin qui GitLab, e sono grato per i loro rilevanti contributi”, ha dichiarato e Sid Sijbrandij, co-fondatore e CEO di GitLab.

Fino a gennaio 2022, il principale avversario di GitHub vantava un organico con 1630 persone. I dipendenti costretti a lasciare, riceveranno fino a quattro mesi di stipendio e un’estensione delle retribuzioni.

Chris Wanstrath (cofondatore ed ex-CEO di GitHub), Satya Nadella e Nat Friedman (nuovo CEO de GitHub).
Chris Wanstrath (cofondatore ed ex-CEO di GitHub), Satya Nadella e Nat Friedman (nuovo CEO di GitHub).

Yahoo licenzia il 20% dei dipendenti

A concludere la nuova ondata di licenziamenti è Yahoo che ha fatto sapere che manderà a casa il 20% della sua forza lavoro nell’ambito di una “importante ristrutturazione” delle unità che si occupano di annunci pubblicitari Il taglio riguarda circa 1600 persone, per tentare di risollevare le sorti della advertising unit dell’azienda, divisione che non è redditizia.

Yahoo DSP e Yahoo Exchange sono due piattaforme per il settore della tecnologia pubblicitaria dedicate ad agenzie media e inserzionisti. Tra i servizi che l’azienda continua a portare avanti c’è Yahoo Mail, ancora oggi usata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

Pochi giorni addietro anche Zoom ha annunciato licenziamenti. PayPal ha annunciato che saranno licenziati 2000 dipendenti (il 7% della forza totale). Ricordiamo che Meta(Facebook) ha licenziato 11.000 persone, Microsoft ha annunciato 10.000 licenziamenti, Google manderà a casa 12.000 dipendenti, Amazon è arrivata a 18.000.

Per il momento Apple sembra l’unico o tra i pochi colossi IT a non licenziare, secondo un analista il merito è anche dell’ottima gestione di Tim Cook.  Il CEO di Apple ha riferito che pensa ai licenziamenti come “ultima spiaggia“.

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