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Intel ha chiuso il centro ricerca e sviluppo di Bucarest (Romania) dove lavoravano circa 200 persone, ingegneri che si occupavano di tecnologie IoT e progetti per dispositivi Android. Altra struttura di Intel che in Romania sta per chiudere (i dipendenti hanno già ricevuto l’avviso) è quella di un team nel settore education nella città di Cluj-Napoca.

I licenziamenti in Romania sono parte di un piano che prevede globalmente la riduzione di costi e il taglio di 12.000 posti di lavoro per concentrarsi su aree che offrono maggiore profitto. Il team rumeno è stato ad ogni modo colto di sorpresa, sia perché la struttura era stata inaugurata soltanto lo scorso anno ma anche perché il CEO Brian Krzanich ha spiegato che i business legati a datacenter e Internet delle Cose sono quelli nei quali la crescita è “primaria”.
Maria Hostiuc, selezionatrice del personale per conto di varie aziende IT del paese, dice che nel settore hi-tech la richiesta di ingegneri e sviluppatori qualificati in Romania continua a essere elevata. “Le 200 persone che erano impiegate per Intel troveranno velocemente nuovi lavori, non ho dubbi su questo”. Wind River , azienda di Galati specializzata in software Embedded e acquisita da Intel nel 2009, pare continuerà le sue attività; non è ad ogni modo chiaro la situazione del gruppo Intel responsabile di vendite e marketing a Bucarest.
La rumena Intel Software Development SRL ha registrato nel 2014 un fatturato di 12,5 milioni di euro, e utili pari a 0,9 milioni di euro, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Il Software Development Center era stato aperto in Romania nel 2010, Paese dove l’azienda è presente dal 2005.

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