Non solo i siti web (e quelli di notizie in particolare) l’AI sta facendo diminuire il traffico degli utenti anche verso Wikipedia.
I visitatori dell’enciclopedia online a contenuto libero sono diminuiti per via di chatbot IA e funzionalità come AI Overviews che a quanto pare riescono a soddisfare le esigenze degli utenti che non sono incentivati a cliccare sui risultati di ricerca per approfondire.
Il dato si evince da un post di Marshall Miller sul blog di Wikimedia (fondazione ha lo scopo di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di contenuti liberi in tutte le lingue, tra i quali il più noto è l’enciclopedia Wikipedia).
Miller riferisce di un calo “negli ultimi mesi” rivelato da un aggiornamento del sistema di identificazione di meccanismi di acquisizione automatici dei contenuti che ha evidenziato un “traffico insolitamente elevato” nel periodo tra maggio e giugno, individuando bot che erano stati sviluppati con tecniche per eludere il rilevamento.
Per il calo nel traffico degli utenti Miller punta il dito contro “l’impatto della AI generativa, i social media e le modalità con le quali le persone cercano le informazioni”. Sottolinea che i motori di ricerca “usano sempre più l’AI generativa per fornire risposte direttamente agli utenti, anziché proporre collegamenti a siti come i nostri” e che “le nuove generazioni cercano informazioni sulle piattaforme di social video piuttosto che nel web aperto”.
Miller riferisce che la fondazione si compiace dei nuovi modi con i quali le persone acquisiscono conoscenze”, affermando che questo non rende Wikipedia meno importante giacché la conoscenza acquisita dall’enciclopedia raggiunge ancora le persone anche se non visitano il sito web. Wikipedia stessa sta sperimentando la creazione di riassunti con l’AI anche se recentemente questa funzionalità è stata messa in pausa dopo lamentele da parte degli editor volontari, i veri propulsori alla base del progetto, che hanno definito questa funzionalità come superflua e anche dannosa per la reputazione della piattaforma.
A rischio i siti web di informazione e non solo
Fare solo riferimento alle risposte delle AI, senza passare dal web è ad ogni modo rischioso, con le persone sempre meno consapevoli da dove arrivano le informazioni. Spiega ancora Miller: “Con sempre meno visite a Wikipedia, potrebbero esserci meno volontari, mancato arricchimento dei contenuti, e meno donatori disposti a supportare il lavoro”. Per questi motivi, Miller ritiene che le AI, i motori di ricerca e le aziende proprietarie dei social che si affidano a Wikipedia, non dovrebbero eludere ma incoraggiare le visite al sito.
Il problema del calo dei visitatori dei siti web è generalizzato. Ad aprile di quest’anno è emerso che il traffico verso un sito come The New York Times è sceso al 36.5% rispetto al 44% di tre anni fa; dati simili a quelli di uno studio di Similarweb pubblicato dal Wall Street Journal. La dimostrazione che per molti utenti chatbot e affini stanno sostituendo i motori di ricerca.
I modelli AI pescano ovunque a piene mani: si veda il caso dell’ondata di immagini stile Studio Ghibli generate con ChatGPT e l’accusa di O’Reilly sull’addestramento con decine di libri del suo catalogo.
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