I pannelli OLED sono integrati da qualche anno negli iPhone più recenti (da iPhone X in poi), e vantano colori migliori, neri realistici, contrasto superiore e supporto per una vasta gamma cromatica; sono riusciti a imporsi in vari settori anche se rimangono piuttosto costosi.
Per gli schermi OLED la Casa di Cupertino da qualche tempo sfrutta la tecnologia LTPO, acronimo che sta per “Low-Temperature Polycrystalline Oxide“(ossido policristallino a bassa temperatura), a sua volta una variante del precedente standard Ltps – dove la “s” indica il silicio. L’LTPO offre un guadagno in termini di durata della batteria e ha consentito allo stesso tempo di ampliare la diagonale e la densità dei pannelli. Oltre a offrire un migliore consumo energetico, Ltpo permette di regolare la frequenza di aggiornamento, in base ai contenuti, consentendo di passare, ad esempio dai da 120 Hz (utile con i giochi) a 1 Hz (utile con contenuti più statici come quelli mostrati con l’always on display di Apple Watch).
Oltre ai vantaggi, non manca uno svantaggio dal punto di vista dei produttori : il costo più alto, che può raggiungere il 10-15% rispetto ad altre tecnologie.
HMO al posto di LTPO
Apple avrebbe in futuro intenzione di sostituire la tecnologia LTPO con HMO, acronimo di “High Mobility Oxide”, tecnologia sviluppata da Apple che sarà prodotta in serie da Samsung a partire dal 2026. L’azienda sudcoreana è stata scelta per le sue capacità produttive e l’esperienza nel settore OLED. Nei pannelli Lpto ci sono elementi Igzo (indio, gallio e ossido di zinco) e componenti che derivano del precedente standard Ltps. Il costo deriva dalla necessità di combinare queste tecnologie, mentre con l’HMO si basa solo su uno strato di ossido, ottimizzato per bassi consumi e velocità.
La tecnologia HMO dovrebbe, in teoria, vanta prestazioni e bassi consumi come Lpto ma senza i costi maggiori di quest’ultima. Il sito coreano yeux1122 riferisce che Samsung dovrebbe produrre in massa pannelli HMO nel 2026, dopo numerosi test effettuati a partire dal 2021. Essendo una nuova tecnologia, nonostante sia promettente restano ogni modo delle incognite e secondo il sito secondo Wccftech, Apple dovrebbe sfruttarla prima sugli Apple Watch e successivamente negli iPhone. Dovremmo vederla all’opera dunque non sugli iPhone del 2026 ma su quelli del 2027.

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