Eric Migicovsky, fondatore di Pebble, ha riferito di due smartwatch con il sistema operativo Pebble OS (è di Google ma è open source, con codice sorgent pubblicato su GitHub) in arrivo entro fine anno.
Tecnicamente si chiameranno Core e sono previsti due dispositivi: il “Core 2 Duo” (come i processori di Intel) e il “Core Time 2”. Il primo modello (display 1,26” e-paper in bianco e nero e struttura in policarbonato) costerà 149$ e le spedizioni sono prevista da luglio anche in Europa; questo sfrutta la scocca il display e-ink in bianco e nero vista sul Pebble 2, ma l’autonomia indicata è 30 giorni anziché 7 (come in precedenza), è stato aggiunto uno speaker che dovrebbe permettere di dialogare con assistenti AI.
Il Core Time 2 arriverà a dicembre; questo modello (display 15” a 64 colori e struttura in metallo) costerà 225$, integra touch scree, cardiofrequenzimetro e speaker, e vanta anch’esso un’autonomia di 30 giorni.
Le novità sembrano poche ma Migikowsky riferisce di voler partire dalla formula che era stata apprezzata dagli utenti.
Migikowsky riferisce ancora di difficoltà a far funzionare appieno questi dispositivi con gli iPhone per via di limiti imposti da Apple: non sarà possibile, ad esempio, inviare SMS o iMessage, rispondere alle notifiche o richiamare azioni per indicare come eseguite alcune azioni. La chiusura di iOS avrebbe limitato anche lo sviluppo dell’app companon, impedendo l’accesso a non meglio precisate funzionalità via internet, di richiamare alcuni comandi del telefono dallo smartwatch e non è neanche possibile offrire un modo semplice per consentire agli sviluppatori terzi di creare quadranti.


“Apple afferma che le loro restrizioni sui competitor hanno a che fare solo con la sicurezza, la privacy e la volontà di offrire un’esperienza migliore. Almeno questo è quello che dicono mentre ti rimboccano le coperte”, riferisce Migicovsky. “Personalmente non sono d’accordo: usano chiaramente il loro potere di mercato per bloccare i consumatori nel loro ecosistema recintato”.
Migicovsky ha il dente avvelenato con Apple da quando quest’ultima ha bloccato Beeper Mini, app che permetteva di inviare iMessage da dispositivi Android.












