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Japan Display scommette sulla tecnologia OLED a basso consumo

Japan Display (JDI), fornitore di Apple, continua a lottare per sopravvivere con il mercato dei telefoni sempre più dominato dai display OLED, e forse ha un asso nella manica che potrebbe convincere alcuni clienti a non abbandonare l’azienda. JDI ha sviluppato una tecnologia che permetterebbe di avere schermi OLED più sottili, meno avidi di energia e più facili da produrre.

A riferirlo è  Bloomberg che cita l’amministratore delegato Minoru Kikuoka; la tecnologia proposta non è rivoluzionaria ma JDI sarebbe già in trattativa con alcuni clienti non meglio specificati.

JDI intende usare una tecnologia produttiva differente rispetto al metodo di evaporazione usato dai concorrenti. La possibilità di passare alla produzione in massa dipenderà dalla capacità di garantire rendimenti elevati in base alle necessità dei clienti.

Il lancio di iPhone con lo schermo OLED nel 2017 è stato un po’ l’inizio della fine per JDI, da sempre specializzata solo in display LCD. Il 60% delle entrate dell’azienda giapponese arriva da Apple ma la richiesta di display LCD è in calo e da tempo l’azienda soffre e cerca nuovi modi per sopravvivere. Per conto di Apple, JDI ha prodotto display OLED per Apple Watch e la Mela ha aumentato la sua percentuale di ordini dal produttore, contribuendo anche con un investimento di 200 milioni di dollari.

Japan Display

Fondata nel 2012 dall’unione di ciò che rimane da numerosi produttori giapponesi in difficoltà, JDI ha sbagliato la tempistica con grandi investimenti nella tecnologia LCD, trovandosi a lottare con abili fornitori rivali di Cina e Corea del Sud. Dopo sei anni di fila in perdita, l’azienda giapponese ha cercato l’iniezione di capitali dall’estero ma l’elenco dei potenziali “corteggiatori” continua ad assottigliarsi.

Kikuoka ha assunto il comando a settembre dello scorso anno, con l’azienda che aveva appena comunicato numeri al ribasso e con la paura che, senza l’apporto di nuovi capitali, sarebbe stato impossibile andare avanti. JDI si è ad ogni modo assicurata una linea di salvataggio con 50 miliardi di yen (466$ milioni di dollari) ricavati dal trust di imprese Ichigo, e un regime di rifinanziamento da parte del fondo statale Innovation Network Corp. of Japan, il maggiore azionista. Anche Apple ha offerto finanziamenti e accettato di comprare alcuni impianti di produzione per aiutare l’azienda giapponese.

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