OpenAI potrebbe avere intralciato la strada di Apple con la piena integrazione dell’intelligenza artificiale nei suoi sistemi operativi con l’acquisizione di un pericoloso concorrente.
L’acquisto da parte dell’azienda di Sam Altman di Software Applications Incorporated, la startup che stava sviluppando Sky, segna un punto di svolta per il mondo Mac: un assistente capace di capire cosa accade sullo schermo, interagire e agire nelle app.
La software house e l’app hanno una grande rilevanza strategica. Sono state create da un team di sviluppatori ex dipendenti di Apple, noti per avere creato Workflow (diventato poi “Comandi Rapidi”), strumento che consente di automatizzare varie attività sfruttando il drag&drop e combinando azioni per creare flussi di lavoro per iPhone, iPad e Apple Watch.
Weinstein e Kramer erano arrivati in Apple nel 2017 insieme alla product manager Kim Beverett; nel 2019 Kramer ha lasciato Apple e la stessa cosa ha fatto Weinstein nel 2023. Dopo avere lasciato Cupertino, i due avevano fondato una nuova azienda per lavorare su Sky, app mai ufficialmente lanciata ma progettata per permettere di interagire con il Mac usando il linguaggio naturale, rispondere a a domande e completare attività varie con qualsiasi finestra aperta su macOS.
OpenAI integrato nel macOS, cosa significa
OpenAI, in effetti, ha fatto sapere che intende portare la profonda integrazione di Sky su Mac all’interno di ChatGPT e che tutti i membri del team Sky ora fanno parte di OpenAI, inclusi Weinstein, Kramer e molti altri ex dipendenti Apple.
Si tratta di professionisti e ingegneri che conoscono a fondo le piattaforme della Mela e hanno tutte le professionalità per portare la tecnologia di ChatGPT nel cuore del mondo Apple, creando un assistente digitale parte integrante del desktop, non più confinato a una finestra o a una chat.
In pratica, l’integrazione di Sky in ChatGPT potrebbe trasformare il modo in cui si usa il Mac ogni giorno. L’assistente sarebbe in grado di riconoscere il contesto e agire direttamente nelle app: ad esempio, riassumere un documento aperto in Pages, creare un evento in Calendario partendo da una mail, scrivere una risposta in Mail o sistemare il testo di una presentazione in Keynote, senza che l’utente debba cambiare finestra o cercare comandi. L’intelligenza artificiale diventerebbe così un livello aggiuntivo del sistema operativo, sempre visibile e pronta a intervenire come un collaboratore digitale, aprendo la strada a un nuovo modo di usare il computer.
“Abbiamo sempre voluto che i computer fossero più potenti, personalizzabili e intuitivi. Con i Large Language Model possiamo finalmente mettere insieme i tasselli. Per questo abbiamo creato Sky, esperienza AI che fluttua sul vostro Desktop per aiutarvi a pensare e creare. Siamo entusiasti di unirci a OpenAI e portare questa visione a centinaia di milioni di persone”, ha dichiarato Weinstein, co-fondatore e CEO di Software Applications Incorporated.
Con Sky, ChatGPT mette l’AI di Apple all’angolo
Con l’integrazione di Sky in ChatGPT, OpenAI potrebbe avvicinarsi alla creazione del Knowledge Navigator, il dispositivo che Apple aveva immaginato molti anni fa in una visione che oggi appare come un’incredibile anticipazione di ChatGPT.
L’acquisizione di Sky arriva a pochi giorni dal debutto di ChatGPT Atlas, browser “smart” che punta a unire il web tradizionale con l’esperienza conversazionale dell’intelligenza artificiale, segnando un nuovo capitolo nella corsa ai browser potenziati dall’AI.
Se l’AI di Apple dovesse continuare a ritardare, Cupertino rischia di essere superata dall’integrazione di OpenAI proprio all’interno delle sue piattaforme. Con Sky, l’assistente di ChatGPT diventa capace di agire nel sistema macOS e nelle app, un territorio che finora Apple aveva considerato di esclusiva competenza di Siri e delle funzioni di Apple Intelligence.
L’arrivo di un sistema esterno così radicato nell’ambiente Mac potrebbe spingere Cupertino ad accelerare lo sviluppo della sua intelligenza artificiale o, al contrario, a riconsiderare collaborazioni più strette con OpenAI e altri partner per evitare di trovarsi in ritardo sulle proprie macchine.
Secondo il comunicato ufficiale di OpenAI, l’operazione è stata guidata da Nick Turley (Head of ChatGPT) e Fidji Simo (CEO of Applications), approvata dai comitati indipendenti del board. Il fondatore di OpenAI Sam Altman deteneva un interesse passivo nella startup tramite un fondo d’investimento, come specificato nella nota di trasparenza pubblicata dall’azienda.
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