Quando Dyson annuncia di voler entrare in un nuovo mercato, l’attenzione si concentra sempre sulla promessa di rivoluzionare un settore consolidato. Con il WashG1, l’azienda britannica ha fatto il suo debutto nel mondo dei lavapavimenti, dove negli anni passati aveva fatto solo qualche piccolo passo introduttivo con una spazzola dedicata. È un mercato che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale spinta dalla ricerca di soluzioni sempre più pratiche per la pulizia domestica.
Quando si parla di innovazione Dyson ha una lunga storia di risultati di tutto rilievo, che questo WashG1 non smentisce. Infatti, il dispositivo si presenta con una tecnologia di separazione dello sporco che, almeno sulla carta, dovrebbe distinguerlo nettamente dalla concorrenza. Ma dopo settimane di utilizzo intensivo, possiamo dire che l’innovazione promessa si traduce davvero in un vantaggio concreto per chi pulisce casa ogni giorno.
La tecnologia dietro al WashG1
Dyson, azienda che dal 1991 ha costruito la sua reputazione sugli aspirapolvere ciclonici, ha scelto il 2024 per espandere il suo ecosistema oltre l’aspirazione tradizionale. Il WashG1 rappresenta il primo tentativo dell’azienda di affrontare la pulizia dei pavimenti duri con un approccio completamente diverso: anziché aspirare prima e lavare poi, permette di togliere sia lo sporco umido che secco grazie al sistema a rulli in microfibra e non tramite aspirazione. Questo, peraltro, lo rende complementare alla gamma degli aspirapolvere Dyson, come vedremo più avanti.
Il cuore del sistema sono due rulli controrotanti in microfibra con 64.800 filamenti per centimetro quadrato, costantemente alimentati da acqua pulita distribuita su 26 punti lungo la loro lunghezza. La vera innovazione però sta nel sistema di separazione: mentre i rulli lavano, il dispositivo divide automaticamente lo sporco secco da quello liquido, convogliandoli in due contenitori distinti tramite un meccanismo che sfrutta la forza centrifuga.
Design e costruzione: robusto ma non leggero
Abbiamo provato l’apparecchio, inserendolo nell’ambiente al quale è destinato: la pulizia di casa, in un contesto fatto solo di pavimenti duri (laminato, piastrelle, pietra). È l’ambiente ideale per testare come effettivamente pulisca questo apparecchio e per verificarne anche la resa: occorre tempo per vederlo perché non basta certo una demo di mezz’ora o di un paio di giornate per capire quanto effettivamente rende un elettrodomestico. Per questo il nostro test è diventato in realtà un uso costante per alcuni mesi. Ma torniamo all’inizio dell’esperienza: l’unpacking (molto ecologico, è tutta carta e cartone).
Il primo impatto con il Dyson WashG1 rivela subito la solidità costruttiva tipica dei prodotti Dyson: materiali di qualità, assemblaggi precisi e un design che privilegia la funzionalità all’estetica. Con i suoi 4,9 chilogrammi di peso, non è certamente il lavapavimenti più leggero del mercato, ma durante l’utilizzo la sensazione cambia completamente. I rulli ruotano velocemente sembrano far “galleggiare” il dispositivo sul pavimento, riducendo significativamente lo sforzo richiesto durante la pulizia e azzerando l’attrito (non c’è rischio di graffiare neanche le superfici in legno lucidato).
Il WashG1 ha una sua “casa” dove riporlo, che serve anche a separare le spazzole umide dal pavimento. La stazione di ricarica è ben progettata e ospita comodamente il dispositivo, attivando automaticamente il ciclo di autopulizia quando necessario. L’impugnatura è ergonomica e il piccolo display fornisce informazioni essenziali sui livelli di pulizia e lo stato della batteria.
Il cuore tecnologico: separazione in azione
Usando nel ciclo di pulizie di casa “vero” (tre-quattro volte alla settimana, tutte le settimane) abbiamo testato approfonditamente il sistema di separazione dello sporco, che rappresenta il vero elemento distintivo del WashG1. Il dispositivo offre tre livelli di idratazione più una modalità Max per lo sporco ostinato, ognuno calibrato per diversi tipi di sporcizia: dai livelli 1 e 2 per polvere e macchie leggere, fino al livello 3 per sporco misto ad alta viscosità.
Durante i nostri test, la separazione tra solidi e liquidi si è dimostrata efficace: i detriti secchi, inclusi capelli e briciole, vengono raccolti in un vassoio con maglia da 500 micron, mentre l’acqua sporca finisce nel serbatoio dedicato da 0,8 litri. Il serbatoio dell’acqua pulita da 1 litro garantisce un’autonomia di circa 35 minuti, sufficienti per pulire appartamenti di medie dimensioni. Il sistema di autopulizia, che risciacqua i rulli in 140 secondi, si è rivelato particolarmente comodo per la manutenzione quotidiana. È un po’ rumoroso ma molto veloce e praticamente trasferisce un intero “pieno” d’acqua nella vasca dello sporco.
Una nota sulla modalità di funzionamento “meccanica” delle varie componenti. L’inclinazione del bastone, necessaria per poter poi attivare con il pulsante il WashG1, è un po’ rumorosa e “dura”. Pensavamo fosse una caratteristica iniziale del prodotto e che poi si sarebbe “ammorbidito” ma a tre-quattro mesi di distanza è come il primo giorno. Invece, lo sgancio del doppio contenitore per l’acqua pulita e per quella sporca è comodissimo, intuitivo e molto veloce oltre che preciso e puntuale. I due contenitori sono simmetrici, nel senso che si possono attaccare a entrambi i lati, e non è quindi possibile sbagliarsi, così come non ci si sbaglia nell’aggancio al bastone. Una soluzione molto ben studiata. Invece, risulta più laborioso sganciare la vaschetta dello sporco, come vedremo più avanti, per pulirla.
Prova su strada: prestazioni nella realtà quotidiana
Abbiamo utilizzato il WashG1 su diverse superfici durante le settimane di test, dalla cucina al soggiorno, dal bagno ai corridoi. Su parquet e piastrelle lisce, le prestazioni sono state convincenti: il dispositivo raccoglie efficacemente polvere, briciole e liquidi versati, lasciando il pavimento visibilmente più pulito e asciutto rispetto a un mocio tradizionale.
La capacità di pulire sotto i mobili bassi (che in realtà nella nostra casa sono pochi ma scomodissimi) si è dimostrata particolarmente utile nella pratica quotidiana. Durante i test con sporco misto (farina, acqua, briciole di biscotti in cucina), abbiamo apprezzato come il sistema riesca effettivamente a gestire tutto in una sola passata. Fa più fatica con le “macchie”, ad esempio se si secca lo sporco di terra portato da fuori casa: ma per fortuna è un’ipotesi molto limitata.
Una cosa che si nota subito è che l’asciugatura del pavimento è notevolmente più rapida rispetto ai metodi tradizionali, un vantaggio non trascurabile soprattutto in presenza di bambini o animali domestici. E non dimentichiamo che non è necessario utilizzare alcun detergente (ed è vietato usare quelli schiumogeni) anche se Dyson ne vende uno igienizzante che però non abbiamo provato.
La gestione dei serbatoi: pratica ma migliorabile
Durante l’utilizzo quotidiano, la gestione dei due serbatoi separati si è rivelata generalmente pratica, come abbiamo detto sopra, anche se ci sono dei piccoli inconvenienti. Il serbatoio dell’acqua pulita da 1 litro è facile da riempire e svuotare, con un’apertura ampia che facilita anche l’aggiunta di detergenti specifici quando necessario. Il contenitore per l’acqua sporca, con la sua capacità di 0,8 litri, raccoglie efficacemente i liquidi senza problemi di traboccamento durante l’uso normale.
Il vero problema è il vassoio per i detriti solidi. È lui quello che richiede maggiore attenzione: la maglia da 500 micron trattiene efficacemente sporco secco e capelli, ma la pulizia può risultare laboriosa quando si accumula materiale appiccicoso. Lo sgancio non è intuitivo e la sua attuazione non è “pulita” nel senso che, perlomeno nel nostro esemplare, va un po’ forzata e dà sempre la sensazione che stia per rompersi. Non è così, per fortuna, ma anche le impressioni contano.
Uno dei temi ricorrenti di questo tipo di apparecchi è la manutenzione, che spesso viene trascurata. Invece, in questo caso è fortemente semplificata, anche per la vaschetta dello sporco solido, oltre che per la parte di pulizia sul pavimento. Infatti, abbiamo apprezzato la possibilità di lavare tutti i componenti in lavastoviglie, anche se i rulli richiedono comunque un risciacquo manuale preliminare.
Rumorosità e comfort d’uso nell’abitazione
Se uno mette un nuovo elettrodomestico, soprattutto se dotato di parti rotanti che spingono l’aria a pressione, il dubbio è che possa essere rumoroso. Invece, il livello sonoro del WashG1 durante il funzionamento si colloca nella media dei lavapavimenti elettrici, senza risultare particolarmente fastidioso anche durante l’uso serale. I rulli in rotazione producono un ronzio costante ma non invasivo, permettendo conversazioni normali nella stessa stanza senza dover alzare la voce.
Il sistema di pompaggio dell’acqua genera occasionalmente piccoli rumori di gorgoglio, particolarmente evidenti quando i serbatoi si avvicinano al loro limite di capacità. Durante la modalità di autopulizia, il dispositivo emette suoni più intensi per meno di due minuti, ma si tratta di un processo che avviene tipicamente quando il dispositivo è riposto nella sua stazione.
Nel complesso, l’esperienza d’uso sonora non rappresenta un limite significativo per l’utilizzo domestico, anche in presenza di bambini piccoli o in orari di riposo. Questo, non ci stancheremo mai di ripeterlo, assieme alla spiccata predisposizione per una “terapia di mantenimento” avanzata (sia il ciclo di autopulizia che per l’uso della lavastoviglie per le sue componenti) è veramente uno dei “costi nascosti” positivi e quindi migliori che ci si possano immaginare.
Durata della batteria e gestione dell’alimentazione
L’autonomia dichiarata di 35 minuti si è confermata realistica nei nostri test, con variazioni legate all’intensità di utilizzo e al livello di pulizia selezionato. Utilizzando prevalentemente i livelli 1 e 2 per la pulizia quotidiana, che nella nostra esperienza sono quelli che si usano sempre o quasi, siamo riusciti ad andare oltre i 35 minuti (anche 45 minuti, in effetti) e comunque a coprire comodamente i nostri circa 85 metri quadri di superficie mista (parquet, laminato e piastrelle) con una singola carica. La modalità Max, riservata allo sporco più ostinato, riduce sensibilmente l’autonomia ma raramente è necessaria per l’uso normale.
L’uso di questo tipo di apparecchi dipende da molti fattori diversi, tra cui la disponibilità di tempo per fare le pulizie (leggere giornaliere o concentrate una volta la settimana, oppure qualcosa di intermedio). In questi casi raramente se non mai impatta il tema della ricarca delle batterie. Non ci siamo mai trovati nella situazione di avere il WashG1 scarico, anche perché quando non è in uso lo teniamo (come consiglia anche Dyson) sempre attaccato alla sua stazione di ricarica.
Comunque, il tempo di ricarica è di quattro ore, che può sembrare lungo, ma nella pratica quotidiana come detto non rappresenta un vincolo significativo: lasciando il dispositivo sulla stazione dopo ogni utilizzo, è sempre pronto per la sessione successiva. L’indicatore della batteria sul display fornisce informazioni chiare sul livello di carica residua, permettendo di pianificare l’utilizzo senza sorprese anche per chi avesse l’esigenza di riusarlo più volte nell’arco della giornata. L’unico vero problema potrebbe nascere se la vostra casa o l’ufficio non fosse pulibile con 35 minuti di lavaggio continuo. In questo caso occorre lavorare di pianificazione prima, perché non sono disponibili batterie di ricambio hot-plug. Ma, ripetiamo, nella nostra esperienza si tratta di un caso accademico più che un problema reale.
Confronto diretto con la concorrenza “manuale”
Non abbiamo fatto test diretti per mettere il WashG1 a confronto con altri lavapavimenti premium presenti sul mercato, come il Bissell CrossWave Pet Pro o il Tineco Floor One S5. Si tratta di apparecchi che hanno differenze significative nelle filosofie di progettazione e nella resa, almeno a giudicare dalle caratteristiche presentate dalle aziende che li commercializzano.
Invece, possiamo confrontarlo con soluzioni tradizionali, ovvero per capirsi subito bene, con la classica coppia “mocio e secchio”. Su questa, come la nostra schiena sa bene, il vantaggio in termini di tempo e comodità è indiscutibile, anche se il costo iniziale è significativamente più elevato.
Ragionando sulla base delle nostre precedenti esperienze con prodotti Dyson, invece, il vero punto di forza dei prodotti dell’azienda emerge nel confronto con dispositivi economici del segmento: gli apparecchi asiatici a basso costo, che sono svantaggiati dal punto di vista della durata nel tempo e dell’affidabilità, caratteristiche tipiche di Dyson e che, nella strategia dell’azienda, giustificano l’investimento iniziale per chi cerca una soluzione a lungo termine. Detto in parole semplici: costa quattro o cinque volte i prodotti asiatici più economici, ma dura una vita. Se si divide il costo dell’apparecchio per gli anni in cui si userà, il prezzo è effettivamente basso o addirittura molto più basso.
Considerazioni sull’ecosistema domestico
Smarcato il tema del prezzo, rimane quello della casa: cosa devo avere per poter usare il WashG1 in maniera appropriata? L’apparecchio Dyson trova la sua collocazione ideale all’interno di un ecosistema di pulizia domestica già strutturato, piuttosto che come soluzione unica per tutte le esigenze.
Nonostante l’idea proposta da Dyson che WashG1 possa essere la soluzione unica e definitiva, in realtà la combinazione con un aspirapolvere Dyson tradizionale per la rimozione preliminare di sporco pesante e detriti di grandi dimensioni massimizza l’efficacia del lavapavimenti. Si può scegliere di usare anche una soluzione alternativa estremamente più economica e leggera, tipo bastone e pannetto antistatico Swift, perché la pulizia accurata viene poi fatta dal washG1, ma il concetto non cambia: è meglio una passata preliminare per “togliere il grosso”.
Per famiglie con animali domestici (non è il nostro caso), il dispositivo si è dimostrato particolarmente utile nella gestione quotidiana di peli e impronte, anche se richiede pulizie più frequenti dei rulli. Lo abbiamo potuto rilevare andando a parlare con amici che hanno comprato come noi il WashG1 e hanno degli animali. Invece, in case con bambini piccoli o medi (in età prescolare o fino alle elementari, come il nostro caso), la rapidità di asciugatura del pavimento rappresenta un vantaggio significativo per la sicurezza e la praticità d’uso.
L’investimento in questo dispositivo ha senso in quest’ottica soprattutto per chi prioritizza la qualità e l’innovazione tecnologica rispetto al semplice rapporto qualità-prezzo (che, come non ci stancheremo mai di ripetere, può portare a risparmi apparenti, se l’apparecchio asiatico si rompe o smette di funzionare dopo poco tempo), e soprattutto per chi cerca di ottimizzare i tempi dedicati alle pulizie domestiche quotidiane.
I limiti emersi durante l’utilizzo prolungato
Ovviamente, visto che anche le rose hanno le loro spine, anche il WashG1 non è esente da difetti. Qualcosa è emerso, in effetti. Nonostante le prestazioni generalmente positive, abbiamo riscontrato alcune limitazioni significative durante l’uso quotidiano. Lo sporco molto ostinato, come macchie di sugo secche sulle piastrelle con rilievi della cucina o le impronte di scarpe particolarmente sporche, richiede ancora un intervento manuale preliminare o passaggi multipli.
In generale, le fughe tra le piastrelle rappresentano un problema se sono molto pronunciate. Il dispositivo infatti non riesce a penetrare efficacemente in questi spazi, lasciando spesso residui visibili. Ancora, c’è un altro tema: la gestione dei capelli lunghi. Quella si è rivelata problematica a causa dei rulli di forma cilindrica e non conica: tendono ad accumularsi sui rulli richiedendo pulizie manuali frequenti. Il sistema di pulizia ai bordi funziona solo sul lato sinistro, lasciando un margine di circa 3 centimetri lungo le pareti che richiede attenzione separata.
Rapporto qualità-prezzo: innovazione costosa
Veniamo alla parte finale: il prezzo. Attualmente sul sito ufficiale il Dyson WashG1 costa 599 euro. È indubbio che il WashG1 si posiziona nella fascia alta del mercato dei lavapavimenti, sfidando direttamente dispositivi come il Bissell CrossWave e il Tineco Floor One, per citare due tra i marchi con le migliori recensioni sui siti di ecommerce. Tuttavia, anche solo la tecnologia di separazione dello sporco giustifica in parte il prezzo premium, anche se la concorrenza offre alternative valide a prezzi però solo leggermente inferiori.
Nelle nostre prove abbiamo visto che la pulizia quotidiana di mantenimento il WashG1 eccelle, ma per le pulizie intensive rimane necessario l’intervento di aspirapolvere tradizionale e detergenti specifici. Il valore aggiunto principale risiede nella praticità d’uso e nella qualità costruttiva, elementi che potrebbero giustificare l’investimento per chi cerca un dispositivo duraturo e tecnologicamente avanzato. Per famiglie numerose o case con forte traffico, il prezzo potrebbe essere ammortizzato dalla riduzione del tempo dedicato alle pulizie.
Verdetto: innovazione con margini di miglioramento
Il Dyson WashG1 rappresenta un interessante passo avanti nella tecnologia dei lavapavimenti, introducendo soluzioni innovative che semplificano concretamente la pulizia quotidiana. La separazione dello sporco funziona come promesso e la qualità costruttiva rispecchia gli standard elevati del marchio. Tuttavia, le limitazioni su sporco ostinato e superfici irregolari, unite al prezzo significativo, rendono il dispositivo più adatto a chi cerca una soluzione di mantenimento piuttosto che uno strumento per pulizie intensive. L’autonomia di 35 minuti si è dimostrata sufficiente per appartamenti di medie dimensioni, e la possibilità di fare manutenzione in modo semplificato è un altro punto di vantaggio.
Pro
Sistema di separazione sporco innovativo ed efficace – Qualità costruttiva eccellente tipica di Dyson
– Autopulizia comoda per la manutenzione quotidiana – Riduce significativamente i tempi di asciugatura
Contro
– Prezzo più elevato rispetto alla concorrenza diretta – Difficoltà con sporco ostinato e superfici irregolari – Pulizia delle fughe tra piastrelle limitata
Prezzo al pubblico
Il Dyson WashG1 costa circa 599 € sullo store online di Dyson. Lo trovate anche su Amazon:
Ricordiamo a tal proposito che Dyson ha di recente aperto il suo negozio ufficiale su Amazon, il che garantisce tutta una serie di vantaggi anche in termini di rimborso e reso grazie alle politiche di Amazon, specie per gli abbonati Prime.


















