Tra le peculiarità dei nuovi iPhone Air, iPhone 17, iPhone 17 Pro e iPhone 17 Pro Max, c’è un nuovo chip di rete wireless denominato N1.
Si tratta di una componente proprietaria, attesa da tempo, e che fino a ieri conoscevamo con il nome in codice Proxima, che sostituisce i componenti Broadcom usati finora nei dispositivi Apple.
Con questo chip, Apple rafforza la sua indipendenza tecnologica, integrando nel proprio ecosistema anche il Wi-Fi, Bluetooth e modem cellulare, dopo aver già sviluppato internamente CPU, GPU e Neural Engine.
Un obiettivo importante che Apple si prefigge con il processore non è solo quello di offrire prestazioni superiori e consumi energetici ridotti, ma anche e soprattutto di aumentare i vantaggi del proprio ecosistema.
Vantaggi di Bluetooth 6 per Airtag
Secondo Apple il chip N1, come accennato, supporta Wi-Fi 7 e Bluetooth 6. In particolare il 802.11be con tecnologia MIMO 2×2 non è una novità (era già in iPhone 16), nuovo è invece il supporto allo standard Bluetooth 6 (rispetto al precedente Bluetooth 5.3).
Bluetooth 6 porta una serie di miglioramenti rilevanti rispetto alle versioni precedenti. La novità principale è la funzione Channel Sounding, che consente un tracciamento della posizione con precisione di pochi centimetri, utile per chiavi digitali, sistemi Find My e applicazioni di localizzazione avanzata. Una caratteristica che anticipa il lancio dei previsti AirTag 2.
Un altro punto forte è la riduzione della latenza, che rende più reattive esperienze come streaming audio, gaming e applicazioni in tempo reale. Sul fronte energetico, introduce filtri intelligenti che ottimizzano le connessioni e limitano le scansioni superflue, prolungando l’autonomia di cuffie e wearable.
Bluetooth 6 migliora anche la stabilità, grazie a una gestione più affidabile dei dispositivi collegati e al filtraggio degli annunci pubblicitari. Potenzia inoltre la condivisione dei dati con protocolli aggiornati per velocità e larghezza di banda superiori. Infine, integra nuove tecniche di sicurezza per contrastare attacchi come il man-in-the-middle, garantendo maggiore protezione nelle connessioni.
Connessione in rete Thread
La tecnologia di connessione in rete Thread (già presente su iPhone 16 ma ora gestita dal nuovo chip) permette di controllare direttamente vari prodotti per la smart home. La presenza del chip N1 e altre ottimizzazioni consentono agli iPhone 17 di vantare una maggiore autonomia. Nelle specifiche degli iPhone 17 Pro si parla, ad esempio, di riproduzione video fino a 31 ore, che arrivano a 37 ore con iPhone 17 Pro Max.
L’integrazione di Thread con il chip N1 apre inoltre la strada a una gestione più efficiente dell’ecosistema Apple, garantendo compatibilità futura con nuovi standard di domotica, maggiore interoperabilità con dispositivi per la casa intelligente e la possibilità di trasformare l’iPhone in un nodo centrale stabile e sicuro per il controllo di luci, sensori, elettrodomestici e sistemi di automazione domestica.
Airdrop e Personal Hotspot
Il chip N1 migliora infine anche AirDrop e Personal Hotspot, garantendo connessioni più stabili e veloci anche in condizioni di congestione di rete. Favorisce inoltre una maggiore integrazione con la domotica e l’ecosistema Apple Home, rendendo l’iPhone un hub sempre più centrale per la casa intelligente.
Prospettive future
Il debutto del chip N1 è avvenuto sull’iPhone 17 Air, ma Apple prevede di estenderne l’adozione a tutta la linea nei prossimi mesi. Come si sarà compreso si tratta di un passo strategico fondamentale: con N1, l’azienda non solo si affranca da fornitori esterni come Broadcom, ma consolida il controllo su un’area chiave della connettività mobile e domestica. Una scelta che rafforza la visione di Cupertino di un ecosistema integrato, sicuro e sempre più indipendente.












