Dopo anni di promesse e rinvii, Spotify introduce ufficialmente il Lossless come opzione per gli abbonati Premium. La funzione, di cui si parla fin dal 2021 e sperimentata a lungo, ma che non è mai arrivata mentre il resto del mercato ha già da tempo abbracciato la tecnologia, consente di ascoltare musica in qualità HD senza perdita di dati, colmando un ritardo che stava diventando imbarazzante rispetto ai concorrenti.
Che cos’è il Lossless
Il termine lossless significa “senza perdita” e indica file audio compressi che non eliminano alcuna informazione della registrazione originale. Spotify utilizza il formato FLAC a 24-bit/44.1 kHz, che garantisce un ascolto con maggiore profondità, dettaglio e gamma dinamica rispetto al formato AAC compresso che finora si fermava a 320 kbps. In pratica, si tratta di un’esperienza d’ascolto più vicina al CD o a uno studio di registrazione.
I file lossless sono molto più pesanti e questo ha alcune conseguenze pratiche:
- Consumo di banda: un brano in FLAC occupa anche cinque volte più dati rispetto all’AAC compresso.
- Connessione: per un ascolto davvero fedele serve un collegamento via cavo; il Bluetooth non ha abbastanza banda e comprime il segnale prima di inviarlo.
- Avvio dei brani: i tempi di caricamento possono essere più lunghi rispetto alla musica in formato standard.
- Spazio di archiviazione: scaricare album interi in FLAC per l’ascolto offline richiede molto più spazio sul dispositivo.
Il Lossless è pensato quindi soprattutto per audiofili e appassionati, per chi ascolta con impianti dedicati o cuffie di fascia alta. Per un uso quotidiano con auricolari Bluetooth la differenza rimane limitata, ma per chi cerca la fedeltà al suono originale rappresenta un aggiornamento molto significativo.

Come attivare Spotify Lossless
Come detto il Lossless è per gli utenti Premium che già oggi hanno a disposizione i livelli di qualità bassa, normale, alta, molto alta e Lossless, con indicazione chiara del consumo dati per ciascun livello. L’impostazione va attivata manualmente su ogni dispositivo, e quando il Lossless è attivo compare un indicatore nella schermata di riproduzione.
Una volta ricevuta la notifica nell’app, è possibile attivare il Lossless seguendo questi passaggi:
- Toccare l’immagine del profilo.
- Accedere a Impostazioni & Privacy.
- Entrare in Qualità dei contenuti multimediali.
- Selezionare Lossless per Wi-Fi, rete cellulare o download offline.
L’opzione è disponibile su app mobile, desktop e tablet. Per la migliore esperienza, Spotify consiglia l’uso di Wi-Fi e cuffie o casse cablate.
Dispositivi compatibili
Il Lossless è disponibile anche su diversi dispositivi Spotify Connect come quelli di Sony, Bose, Samsung, Sennheiser, Denon, Marantz, Bluesound e Yamaha. Il supporto a sistemi Sonos e Amazon sarà attivato a ottobre, ampliando la platea di apparecchi compatibili.
Il rollout è iniziato a settembre 2025 e raggiungerà oltre 50 mercati entro ottobre. Gli abbonati Premium di Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Australia, Austria, Danimarca, Portogallo, Svezia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Repubblica Ceca hanno già iniziato a ricevere l’opzione.
In ritardo rispetto ad Apple Music
Spotify arriva con anni di ritardo: Apple Music ha introdotto il Lossless nel 2021 (e lo presenta anche per Android) e Amazon Music addirittura nel 2019. Apple ha anche recentemente aggiornato le Airpods Max per supportare il Lossless
Anche servizi come Tidal hanno costruito parte della loro identità proprio sull’audio senza perdita di qualità. La piattaforma svedese aveva annunciato un piano “Supremium” già nel 2021, poi messo in pausa indefinita nel 2022. Solo oggi, quattro anni dopo, mantiene la promessa.
La scelta è anche un segnale strategico: il leader dello streaming non poteva permettersi di restare indietro su un aspetto così cruciale per la percezione del brand. Con il Lossless, Spotify si mette quindi finalmente al pari con i suoi rivali e restituisce agli abbonati Premium un motivo in più per restare fedeli al servizio.
Resta però da capire se, oltre al 24-bit/44.1 kHz, la piattaforma introdurrà in futuro anche formati hi-res superiori, come già fanno Apple e Tidal (che arrivano a 24 bit / 192 kHz).












